Scuola: la Petizione dei Docenti: Uniamoci contro il nuovo Percorso Abilitante, Formazione Accessibile per Tutti i Docenti
La Protesta dei Docenti contro il DPCM dei Crediti
27 settembre 2023
Roma- Scuola, la Petizione dei Docenti: Uniamoci contro il nuovo Percorso Abilitante, Formazione Accessibile per Tutti i Docenti
Con questa petizione, ci appelliamo ai principi fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione per opporci fermamente al recente DPCM che impone nuovi percorsi abilitanti per i docenti nell’ambito della riforma del reclutamento prevista dal PNRR.
Riteniamo, infatti, che I COSTI che deriverebbero dallo svolgimento dei suddetti percorsi abilitanti, non rispettino il principio di EQUITA’, poiché graverebbero in modo eccessivo sulle spalle dei docenti, imponendo loro costi insostenibili- già estenuati dagli esborsi richiesti fino ad oggi per acquisire i requisiti necessari per inserirsi nelle GPS.
Nella nostra Costituzione, l’articolo 3 stabilisce il principio dell’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge che il testo del DPCM sembra contraddire in quanto lo svolgimento dei percorsi abilitanti creerebbe un’onerosa barriera all’accesso alla professione docente.
Questa situazione minaccia non solo la parità di opportunità nell’accesso alla professione docente ma anche la DIVERSITA’ e la QUALITA’ stessa del corpo docente italiano. La formazione dei docenti dovrebbe essere basata su criteri di MERITO e COMPETENZA, non sulla capacità finanziaria.
Inoltre e non per ultimo, un insegnamento di qualità necessita di un insegnante equilibrato, e la precarietà del docente italiano non aiuta a creare uno stato mentale di serenità né tantomeno dal punto di vista economico ad affrontare le spese richieste per formarsi.
Ci opponiamo ai termini previsti dal DPCM e CHIEDIAMO di tutelare i docenti da eventuali costi onerosi per garantire che il percorso abilitante sia equo ed accessibile a tutti coloro che desiderano dedicarsi all’insegnamento. Dobbiamo proteggere e preservare i principi sanciti nella nostra Costituzione assicurando che l’istruzione sia una via aperta per tutti, indipendentemente dalla loro situazione finanziaria.
Concludendo, ti invitiamo a unirti a noi in questa cruciale lotta per la giustizia nell’istruzione e per il futuro della professione docente in Italia. La sfida che stiamo affrontando è monumentale, ma insieme possiamo fare la differenza.
La nostra voce è più forte quando siamo uniti, quando ci uniamo per difendere i principi costituzionali e promuovere una società equa e inclusiva. Il cambiamento non arriva da solo; richiede l’impegno, la passione e l’unità di individui come te che credono in un futuro migliore per l’istruzione e per coloro che desiderano intraprendere la strada dell’insegnamento.
Ogni firma conta e contribuisce a costruire un futuro più giusto per tutti per coloro che aspirano a diventare insegnanti in Italia.
Consulta in Gazzetta Ufficiale il DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 4 Agosto 2023
Milano- Chiedono l’intervento del Prefetto, i docenti esclusi dall’algotritmo e annunciano occupazione a tempo indeterminato.
Gli insegnanti rimasti a casa protestano all’ufficio regionale: vittime del sistema inefficace. La sindacalista Piccolo: “Proponiamo un elenco integrativo per rivedere le esclusioni”.
Perugia- A Perugia, una serie di proteste sta scuotendo la comunità studentesca, docente e dei ricercatori a causa dell’introduzione del DPCM 60 CFU, un requisito necessario per l’abilitazione alla carriera di insegnante. Questo decreto del governo impone la frequenza di corsi con un costo fino a 2500 euro, un ulteriore ostacolo economico per chi aspira a diventare insegnante.
I manifestanti criticano il governo e accusano di creare barriere economiche inaccettabili per chi desidera intraprendere questa carriera, contrariamente ai principi di merito invocati da alcuni partiti politici. Il sindacato studentesco ha cercato di ottenere fondi statali per garantire la gratuità dei corsi per l’abilitazione, ma la richiesta è stata respinta.
Non solo gli studenti, ma anche docenti e ricercatori si sono uniti alle proteste. Il sindacato studentesco ha inviato una lettera alle principali università di Perugia, chiedendo che i corsi siano gratuiti per gli studenti con un ISEE inferiore a 30.000 di reddito. La lettera è stata sottoscritta da diverse organizzazioni, tra cui FLC-CGIL Umbria, Associazione Nazionale Docenti Universitari e Rete 29 Aprile.