CronacaIntervisteNewsScelti da noiScuola

DDL Zan: che cosa prevede, l’Intervista

 A che punto è il DDL Zan? Sospesa la discussione in Senato l’altro ieri, 13 luglio 2021, riprende martedì 20 luglio alle 16.30.

Abbiamo intervistato a riguardo Antonello Sannino, segretario dell’Associazione Pride Vesuvio Rainbow e l’avvocato Giuseppe Lauri, legale dell’Associazione  Pride Sarno Rainbow.

Ricordiamo che lo scorso 6 agosto 2020 il Consiglio Regionale della Campania ha approvato la legge contro l’omotransfobia, al momento l’unica Regione in Italia. La legge nasce in seguito ad una serie di emendamenti presentati all’originario testo unificato che metteva insieme violenza contro le donne e violenza omostransfobica, da cui è stata stralciata la parte della violenza maschile contro le donne.
La legge prevede anche la costituzione di un Osservatorio Regionale sulla violenza e le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere.

Quali sono i passaggi nodali del DDL Zan?

Si tratta di un disegno di legge a tutela delle persone gay, transessuali, donne e portatori di handicap con la creazione di nuove fattispecie di reato contro discriminazioni e aggressioni.

Il testo integrale ha avuto il via libera alla Camera dei deputati lo scorso novembre ed è composto da 10 articoli e, da una parte inasprisce le pene esistenti contro le discriminazioni fondate su identità di genere e orientamento sessuale, dall’altra istituisce la Giornata nazionale contro la discriminazione e nuovi centri di tutela delle vittime.

Detto in poche parole, il significato del ddl Zan è ampliare le tutele in favore di coloro che sono più soggetti ad episodi di violenza, discriminazione (anche sul lavoro) e aggressioni: gay, donne e disabili, estendendo la portata normativa della Legge Mancino (legge 25 giugno 1993, n. 205) che sanziona “frasi, gesti, azioni e slogan aventi per scopo l’incitamento all’odio, l’incitamento alla violenza, la discriminazione e la violenza per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali”, lasciando da parte i comportamenti violenti causati da omotransfobia e misoginia.

Che ricadute avrà sul tessuto sociale?

Positive senza dubbio, in quanto attua politiche attive con monitoraggio continuo per contrastare tutte le violenze a scapito delle minoranze innestandosi di fatto sul territorio tramite Piani di Offerta Formativa scolastica, in base alle direttive della Buona Scuola del 2015 e con eventi dedicati alla Giornata Nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia del 17 maggio, che celebra la data in cui nel 1990 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rimosso l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali e che è anche un momento di bilancio annuale.

Quindi, sul tessuto sociale si innesta in modo pedagogico, divulgativo e legislativo, precedendo la possibilità di pene riparative per risarcire le persone offese e per massimo di 12 mesi di lavori di utilita sociale come ad es., mansioni svolte nei centri anti violenza per donne e per persone lgbt +. Soltanto in extrema ratio si applica la sentenza punitiva con la carcerazione.

Quale Ente o Istituzione monitora i lavori?

Il monitoraggio è svolto tramite l’UNAR- Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali- della Presidenza del Consiglio dei Ministri – con la redazione di relazioni annuali sull’applicazione della legge che dovrebbe appunto essere approvata nei prossimi giorni.

I bambini: in che modo il DDL Zan è orientato verso l’infanzia?

Il ddl Zan reca il titolo “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità” 

Dalla scuola Primaria alla Secondaria di secondo grado, quindi dai 6 ai 18 anni, si adotteranno dei piani di formazione mirati ad eradicare il pregiudizio sull’identità di genere, combattendo gli atteggiamenti di diffidenza verso i modelli di famiglia alternativi.

Naturalmente, in base all’età degli studenti, si graduerà il concetto di identità di genere, iniziando a contrastare il concetto di differenza di atteggiamento sociale tra uomo e donna, anche per quanto riguarda le professioni, vale a dire, un maschietto può tranquillamente orientarsi verso la danza ed una femminuccia verso il calcio, senza per questo sentirsi colpevolizzati dalla famiglia e dalla società.

Vogliamo innestare nei cittadini di domani la libertà di scegliere con serenità ed equilibrio il proprio destino, sociale e privato, fornire loro un habitus mentale di non diffidenza verso le alternatività sociali.

A chi è demandato questo compito?

In base all’ autonomia scolastica, vengono coinvolte figure esterne in accordo con gli enti e le associazioni del territorio.
Vi sentite discriminati dalla politica nazionale?
Si, assolutamente, ci si accanisce sulle minoranze, con crudeltà, sottolineando poi con la volontà di offendere la minoranza, e tutto ciò è assolutamente scandaloso e troglodita.
Il Papa ha ultimamente affermato che anche gli omosessuali sono figli di Dio.
Si, il Santo Padre ha aperto un varco, ma ci sono ancora resistente, non tanto nella chiesa ma nella politica, nell’area degli estremisti cattolici.
Maria Rosaria Voccia

Ti potrebbero interessare

Pulsante per tornare all'inizio

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.

Leggi di più