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Roma: Balneari atto secondo “State svendendo le nostre spiagge”

29 marzo 2022, Roma

Roma: Balneari atto secondo “State svendendo le nostre spiagge”

Licordari: “Noi non possiamo partecipare alle aste in Croazia, Portogallo e Spagna, ma se questa legge passasse loro potrebbero partecipare alle nostre”

Il secondo appuntamento a Roma dei Balneari per protestate contro la messa a gara delle spiagge italiane.

“No alle aste” è il grido che si leva da Piazza della Repubblica.

Oggi si riunisce la decima commissione del Senato chiamata a esaminare il disegno di legge sulla concorrenza che contiene anche la proposta del Governo, e a Palazzo Chigi si svolge il vertice di alcuni funzionari dell’Unione Europea sul Pnrr.

“Oggi siamo in piazza per dimostrare al Governo che c’è la preoccupazione di 30mila imprese, di 300 mila addetti e di famiglie ormai allo stremo – ha dichiarato Fabrizio Licordari, presidente Assobalneari Italia– che non sono più in grado di fare investimenti. Nessuno andrà a migliorare le proprie strutture, i servizi e la qualità perché non sappiamo quale sarà il nostro futuro. E svendendo le nostre spiagge si svende l’Italia alle multinazionali. Le spiagge sono i nostri confini e in un momento come questo non mi sembra il caso di svendere i confini nazionali”.

Alberto Serritiello, titolare Lido Miramare a Salerno: ” Noi non siamo dei “servizi”, rappresentiamo dei “beni” siamo generazioni che si tramandano la gestione dei libi balneari, con tutto quello che ruota attorno ad un lido, cioè altra ricettività. Corretto quindi definire le nostre imprese familiari Beni. Abbiamo messo a punto strutture ricettive dove c era solo spiaggia, per la maggior parte piena di rifiuti.  Dopo due anni di limitazioni per il Covid, il 2022 sarà l’anno nel quale si auspica un graduale ritorno alla normalità. Ma non è semplice: il virus ancora in circolazione, la guerra in Ucraina, la ‘spada di Damocle’ della Bolkestein e l’aumento dei costi creano un contesto preoccupante nell’organizzazione delle vacanze e nell’accoglienza delle imprese turistiche. Le decisioni errate ricadranno sull’intera filiera”.

Maria Rosaria Voccia

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