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Scuola: ANIEF, ripartenza senza obbligo vaccinale, ma tante le criticità

Intervista a Marcello Pacifico. La manifestazione a Roma il 30 agosto

23 agosto 2022

Roma-  ANIEF, il Sindacato Scuola ha incassato una bella vittoria, come ci illustra Marcello Pacifico, presidente nazionale.

 

“Il ministero ha chiarito che non ci sarà l’obbligo vaccinale per il personale scolastico; si raccomanda l’areazione, ma le nostre scuole hanno aule non ventilate, piccole in base al numero di alunni. La priorità del governo sarà rivedere gli schemi, che purtroppo non contempleranno l’organico Covid: per noi è necessario che venga ripristinato”.

L’areazione aule è ancora un nodo importante, la campagna elettorale in corso ha del tutto bypassato il punto Scuola.

“ Infatti- dice Pacifico- per le elezioni politiche abbiamo preparato un manifesto con una linea programmatica definita da sottoporre alla loro attenzione.

In un punto specifico del #manifestoanief25settembre chiediamo un intervento immediato e specifico per il personale scolastico. A 63 anni in media si va in pensione in tutti i Paesi dell’area OCDE, in Italia a 67 anni, non è tollerabile. L’insegnamento è vissuto come il lavoro con il più tasso di burnout nel pubblico impiego, necessità di una finestra ad hoc. Per lavorare, la formazione universitaria è sempre più obbligatoria e deve essere riconosciuta come contribuzione gratuita dallo Stato.

Dal 2023 ritorna la Legge Fornero

Il 31 dicembre scade Quota 102. A meno di improbabili colpi di scena, dal 1° gennaio la Legge Fornero sarà ancora in vigore. L’anno prossimo la Legge Fornero permetterà di andare in pensione a 67 anni di età e 20 anni di contributi oppure dopo 42 anni e dieci mesi di contribuzione (un anno in meno per le donne). Per il 2023, soprattutto a causa dell’inflazione, la spesa pensionistica aumenterà dello 0,7% del Pil, cioè 13 miliardi di euro

A Roma il 30 agosto la manifestazione

Il Sindacato Scuola ANIEF ha organizzato per il prossimo 30 agosto una manifestazione a Roma che si svolgerà a Piazza Santi Apostoli dalle 10.30 alle 12-30.

 

 

“ Sì a più insegnanti e Ata e all’inserimento in graduatoria di tutti i partecipanti al concorso straordinario bis, no al docente esperto pagato nel 2032”, questi i punti prioritari.

Marcello Pacifico: “La manifestazione si svolgerà nel giorno in cui inizia l’esame rapido del decreto legge Aiuti bis che aiuta gli italiani ma non aiuta la scuola perché dal Pnrr arrivano 14 miliardi, ma nemmeno un euro sarà destinato alle priorità della scuola. Obiettivo, portare all’attenzione del Parlamento questa contraddizione: la scuola ha bisogno di un organico aggiuntivo di insegnanti e Ata, di inserire nelle graduatorie di merito tutti i docenti che hanno partecipato alle prove del concorso straordinario bis. La scuola invece non ha bisogno di provvedimenti discriminatori come quello del docente ‘esperto’, che solo tra 10 anni avrà un aumento rispetto alla maggior parte dei colleghi che continueranno ad avere stipendi veramente da fame. Ragion per cui, necessario cancellare il docente esperto, approvato con un colpo di mano dal Governo uscente senza alcun preavviso con i sindacati; per confermare l’organico aggiuntivo covid, già dimezzato lo scorso anno e annullato per il prossimo; per chiedere (assieme al Coordinamento “Modifichiamo il concorso straordinario bis”), l’integrazione delle graduatorie di merito del concorso straordinario bis, comprendendo in esse tutti coloro che hanno partecipato alle prove, dunque anche i tanti che ad oggi risultano invece incredibilmente esclusi pur avendo oltre 150mila posti che andranno a supplenza annuale”..

Il “docente esperto” da formare in nove anni e pagare tra dieci anni è stato chiesto dalla Commissione Europea?

“La verità è che si sta cercando ora un alibi, perchè il docente esperto è inviso da tutti, anche dal Pd che avrebbe dovuto sostenere l’operato del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ed ora invece chiede lo stralcio del provvedimento. L’Europa non ha chiesto niente al nostro Paese – dice il sindacalista autonomo – ma è solo l’ennesima norma introdotta dal Governo di turno su pressioni esterne alla scuola ma provenienti da poteri forti nazionali. Considerando l’assurdità del modello che regge il docente esperto, per il Parlamento non c’è alcuna scelta: cassare la norma e aiutare la scuola a fornire quelle risorse utili a risollevarsi e a valorizzare il personale con un rinnovo del contratto collettivo nazionale degno di questo nome. Il docente esperto – continua Marcello Pacifico – esiste soltanto in Francia, non è vero che lo chiede l’Europa, che forse vorrebbe dei politici di livello piuttosto che l’1 per cento di insegnanti esperti lasciando tutti gli altri con un pugno di mosche in mano. Sono ben altre le richieste che arrivano dalla Commissione UE, come pure dal Comitato dei ministri, dal Comitato europeo dei diritti sociali e dalla Corte di giustizia della UE: tutti, indistintamente, chiedono allo Stato italiano di evitare l’abuso dei contratti a termini. Piuttosto che introdurre figure cervellotiche e inapplicabili, il Governo pensi a portare avanti gli affari correnti, visto che tra un mese ci saranno le elezioni”, ricorda il sindacalista Anief.

 Classi affollate

Pacifico: ” Il ritorno a settembre, tra dieci giorni, sarà in aule affollate, senza areazione, con 150 mila docenti precari, pur avendo personale si lasciano posti scoperti, con i fondi del PNRR non utilizzati per la Scuola. Sono cinque i concorsi avviati dal 2020, dall’infanzia alle superiori, ordinari e straordinari, dedicati alle materie scientifiche, ma su 94.130 posti autorizzati dal MEF meno del 50% sarà coperto con le immissioni in ruolo. La quasi inutilità dei concorsi si deve all’elevato “tasso di bocciature con le selezioni a quiz”. Ancora, agli alunni più fragili manca ciò di cui hanno più bisogno e diritto, vale a dire continuità didattica e figure professionali specializzate, ma le università ne formano pochi”.

 

Maria Rosaria Voccia 

 

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