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Padre Alex Zanotelli critica in toto la linea del governo italiano che annuncia l’invio di armi e di mezzi tecnologici a Kiev

Il messaggio del Movimento per la Pace

4 marzo 2022

Padre Alex Zanotelli critica in toto la linea del governo italiano che annuncia l’invio di armi e di mezzi tecnologici a Kiev

“È estremamente grave che il Governo invii truppe e armi in Ucraina. In questo momento dovrebbe spendersi in ambito internazionale per portare Russia e Ucraina al tavolo dell’Onu e trovare soluzioni pacifiche in quella sede. Invece si sceglie di giocare col fuoco e lo si fa dimenticando che la contesa è tra potenze nucleari, e se Putin chiede la neutralità dell’Ucraina, bisogna metterla sul tavolo. Perché oggi l’Ucraina è una polveriera, è un Paese spaccato profondamente, con un nazionalismo che fa paura. E quando si combinano nazionalismo e religione, è pericolosissimo”.

Padre Zanotelli suPutin: “Putin è un autocrate, un dittatore. Ma non è Hitler. È un sovranista. Andrebbe condannato per quello che ha fatto. Ma è folle rispondere a una potenza nucleare con la minaccia delle armi. Bisognerebbe lavorare, invece, perché le armi tacciano. E questo lo si può fare contrastando le pretese espansionistiche della Nato. Perché l’Ucraina deve entrare nella Nato? Di questo passo rischiamo il conflitto nucleare. Nella crisi ucraina non si sente la voce del pacifismo. È troppo fievole. Il Papa, che è un grande profeta, ha detto che non esiste una guerra giusta. Ha ragione. E allora chiedo: perché i partiti e il Governo stanno votando l’invio di armi in Ucraina?”.

La politica interna come si sta comportando?

Padre Zanotelli: “Voglio credere che Leu e Sinistra Italiana non votino questa roba. Una volta esisteva la sinistra, e il pacifismo era un perno del suo programma. Non c’erano dubbi su questo. Ora la Sinistra non può votare gli armamenti, deve lavorare per il disarmo. Letta non può parlare nel modo in cui ha parlato in Parlamento venerdì scorso. Ma come si fa a usare frasi come ‘mettere in ginocchio’ un Paese? Come si fa a chiedere ancora più armi? È un atteggiamento assurdo, incomprensibile, grave”.

Per Padre Zanotelli, ” l’unico politico italiano che manifesta buon senso proponendo di andare ad Assisi e pregare per la pace è Matteo Salvini, anche se non credo alla ‘conversione’ pacifista del leader della Lega. Salvini è un camaleonte perfetto, un trasformista nato, un opportunista totale. Io l’ho ascoltato quando ha detto che bisognava accogliere i profughi ucraini. Va benissimo. Ma la sua è la stessa posizione di Orban e della Polonia, per cui gli ucraini possono entrare ma i migranti arabi e afghani devono restare fuori dall’Europa. E allora lo dica: è un razzista e si mantiene tale. Sull’urgenza della pace bisogna risvegliare un’opinione pubblica assopita. A Berlino, dove hanno la guerra vicina, è sceso in piazza mezzo milione di persone. Qui da noi non c’è quasi nulla. È anche responsabilità di noi pacifisti: non abbiamo lavorato abbastanza per portare questo messaggio al popolo. Papa Francesco ha detto che non c’è una guerra giusta. I cristiani si interroghino”.

L’iniziativa

Il missionario propone “un’iniziativa per smuovere le coscienze, una carovana della pace come quella che fece don Tonino Bello per Sarajevo. Organizziamo una carovana di centomila auto diretta al confine ucraino. Il mondo della Pace si faccia sentire. I vescovi dei Paesi europei si ritrovino a Kiev. C’è urgenza di gesti importanti”.

I movimenti ecclesiali chiedono un segnale all’Italia

“Siamo impegnati in tanti appelli e iniziative per la pace, per dire no alla guerra, nella condanna dell’invasione russa e nell’attivarsi per il pieno soccorso umanitario e l’accoglienza della popolazione ucraina. Mentre soffiano venti di guerra e di morte e si affaccia anche la possibilità del ricorso alle bombe nucleari, chiediamo all’Italia di aderire ora, proprio in questi giorni, al Trattato per la messa al bando delle armi nucleari”, scrivono da parte loro, in una nota, Giuseppe Notarstefano, presidente nazionale dell’Azione cattolica italiana, Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli, Giovanni Paolo Ramonda, responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII (Apg23), Cristiana Formosa e Gabriele Bardo, responsabili nazionali del Movimento Focolari Italia, mons. Giovanni Ricchiuti, presidente nazionale di Pax Christi. “Ci appelliamo al Governo e al Parlamento italiano perché adesso dica no alle bombe nucleari sul nostro territorio, a Ghedi e ad Aviano”.

Sabato scorso, ricordano, “ci siamo trovati a Roma, ‘Per una Repubblica libera dalla guerra e dalle armi nucleari’, per un incontro tra oltre 40 realtà nazionali del cattolicesimo italiano. Avremo modo di ritornare con calma su questo cammino e impegno”.

“Siamo convinti, come spesso denunciato da Papa Francesco e in sintonia con la Campagna “Italia ripensaci”, che non solo l’uso ma anche il possesso di armi nucleari sia assurdo, irrazionale, immorale, illegale, inaccettabile. Decidiamo ora, subito, di aderire al Trattato. Sarà un segnale per tutti in un momento in cui si è adombrata la terribile possibilità di utilizzo di ordigni atomici. Siamo convinti che ci vuole più coraggio a scegliere la pace che non la guerra. E questo è il momento. Con tale consapevolezza partecipiamo alla giornata di preghiera e digiuno per la pace proposta da Papa Francesco”.

Maria Rosaria Voccia

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