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L’Agenzia Italiana del Farmaco è sotto indagine con l’accusa di danno erariale

"Rifiutate 10.000 dosi di farmaci monoclonali gratis per la cura del Covid-19"

Riceviamo e pubblichiamo integralmente

Questa sera, martedì 5 ottobre “Fuori dal Coro” ha dato la notizia in esclusiva: l’Agenzia italiana del Farmaco è sotto indagine. Il programma, in onda su Retequattro e condotto da Mario Giordano, è in grado di rivelare che la Corte dei Conti ha aperto un’inchiesta sulla nostra agenzia del farmaco, con l’accusa di danno erariale, si parla di scelta pubblica non adeguatamente ponderata.

Nel mirino della magistratura contabile la scelta dell’AIFA di aver rifiutato 10.000 dosi di farmaci monoclonali gratis per la cura del Covid-19, decisione presa nella riunione del 29 ottobre 2020, come rivelato alcuni mesi fa. Quello che ci si domanda è perché si sia detto no a ottobre per un farmaco che si è poi comprato a marzo, una domanda che era nata anche all’interno dell’agenzia.

La Corte dei Conti vuole capire perché AIFA non ha mai collaborato a rendere pubblico il verbale della riunione,dando seguito alla volontà del Tar del Lazio, come il programma aveva raccontato, che aveva ordinato di rendere pubblici i documenti di quell’incontro. Perché sono state rifiutate quelle dosi e chi ha detto di no? Nicola Magrini, direttore generale AIFA, dovrà ora spiegare quanto successo in quella riunione, avvenuta con la casa farmaceutica Eli Lilly e rendere pubblico il verbale come richiesto dalla Corte dei Conti. Dalle carte dell’inchiesta emerge inoltre il perché sia stato detto no ad un farmaco che avrebbe guarito migliaia di persone e permesso al sistema sanitario nazionale di trarne giovamento.

Gli anticorpi monoclonali hanno sempre dimostrato di essere una terapia efficace nella cura al Covid-19, come del resto la stessa AIFA ha ammesso autorizzandone l’uso ma in un secondo momento. E pensare che l’Agenzia del farmaco inizialmente aveva addirittura negato di aver ricevuto un’offerta gratuita dall’azienda farmaceutica. Perché, cosa c’è da nascondere? Poche settimane fa “Fuori dal Coro” aveva avuto conferma che tra i vertici dell’Agenzia del farmaco le posizioni fossero diverse. Nicola Magrini nei mesi più duri dello scorso inverno affermava con forza che l’approvazione dei monoclonali non era assolutamente in ritardo.
Secondo il direttore non era tardi ma alla Corte dei Conti hanno deciso di aprire un’inchiesta ipotizzando una scelta pubblica non ponderata. Perché non è stata accettata quell’offerta? Perché si è negata anche la sua esistenza e perché il verbale di quella riunione resta segreto? Domande che avremmo voluto e che vorremmo ancora porre al direttore generale dell’AIFA, che abbiamo provato ma non abbiamo mai ricevuto una risposta.

Redazione

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