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Comitato Nazionale Idea Scuola: contrastare il Covid-19 e ambienti scolastici sicuri e sani

Prendendo atto delle disposizioni della prossima riapertura degli istituti scolastici anche in zona rossa, il Comitato nazionale Idea Scuola trasmette un comunicato stampa e l’annesso documento allegato di analisi sulla sicurezza scolastica che può essere visionabile anche da questo link:
” Noi, genitori e docenti del Comitato Nazionale IdeaScuola in collaborazione con esponenti del mondo accademico, assistiamo da tempo attoniti ad un dibattito ideologico sulla scuola italiana che non si è tradotto ancora in azioni concrete per garantire, con giusto senso di responsabilità, il bene delle nuove generazioni: i fondamentali diritti all’istruzione e alla salute loro e dei propri familiari.
Il Comitato Nazionale IdeaScuola nasce proprio dall’esigenza di dare un contributo fattivo per creare sin da subito un ambiente scolastico veramente moderno e sicuro, aperto all’innovazione didattica e tecnologica, all’inclusione reale e alla collaborazione di tutti coloro che la scuola la vivono: alunni, famiglie, personale scolastico e istituzioni, alla trasparenza all’integrazione e allo sviluppo delle reti afferenti al sistema istruzione.
Il Comitato si pone il fine di contrastare, nell’immediato, gli impatti dell’epidemia di Covid-19 in corso, perseguendo le condizioni ottimali per la tutela della salute di tutte le componenti della Scuola Italiana: studenti, famiglie, personale docente e non docente, utilizzando senza alcuna preclusione pregiudiziale ogni risorsa disponibile per garantire il contemporaneo rispetto dei diritti fondamentali alla salute e all’istruzione.
A tal proposito trasmette un’analisi sulla sicurezza scolastica, la cui stesura è avvenuta con la cortese collaborazione di: Cristiano Corsini, Professore di Pedagogia Sperimentale Università Roma Tre; Roberto De Vogli, Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione UNIPD – Ricercatore onorario presso Dipartimento Epidemiologia e Salute Pubblica, University College London; Alessandro Ferretti, Ricercatore dip. Fisica Università degli Studi di Torino; Davide Tosi, ricercatore presso l’Università degli Studi dell’Insubria, Dipartimento di Scienze Teoriche ed Applicate (DiSTA).
Il documento consta di 7 pagine, corredate da grafici, e di una ricca bibliografia internazionale a supporto della necessità di una profonda revisione non più procrastinabile del protocollo di sicurezza previsto per l’ambiente scolastico.
In considerazione delle evidenze scientifiche e fattuali riportate nel documento è necessario non cedere alla logica irrazionale di tornare in aula in queste condizioni senza una preventiva e sostanziale modifica del protocollo di sicurezza; non è negando la necessità di cautela che affermiamo il diritto all’istruzione.
Non occorreva e non occorre scegliere tra salute e istruzione, perché senza la prima non c’è la seconda. Si abbatta decisamente il contagio con misure restrittive adeguate per intensità e durata, si proceda a lavorare seriamente per accelerare la campagna vaccinale, si pianifichi l’uso delle abbondanti risorse destinate alla scuola per arrivare al più presto a mettere in sicurezza le aule: inserendo ufficialmente nelle disposizioni di sicurezza meccanismi di aerazione meccanica e di sanificazione dell’aria e procedendo alla loro installazione; redigendo un nuovo protocollo che preveda un piano di screening settimanale, disponibilità di DPI adeguati (FPP2) e l’applicazione delle nuove disposizioni INAIL-ISS in merito al distanziamento; istituendo un protocollo unico nazionale di gestione dei casi Covid scolastici che preveda tracciamento e comunicazioni tempestive asl-scuola-famiglia nonché creando un database nazionale completo e pubblico. Si inizi a lavorare sin da oggi per istituire i presìdi sanitari scolastici, per diminuire il numero di alunni per classe, per mettere in sicurezza le scuole anche da un punto di vista infrastrutturale per la ripartenza di settembre. Auspichiamo che si esca dal dualismo scuole aperte/in presenza-chiuse/in remoto e che si ridia più presto dignità al dibattito sulla scuola, parlando ed intervenendo immediatamente sulla sicurezza oggi per gettare le basi per la scuola di domani”.
Maria Rosaria Voccia

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