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CdM: Covid-19, Scuola, il nuovo decreto

Giannelli: "Fare la distinzione tra vaccinati e non vaccinati è una misura discriminatoria tra gli studenti"

6 gennaio 2022- Roma

Come stabilito dal governo con il nuovo decreto approvato in Consiglio dei ministri, cambiano i meccanismi per alunni e insegnanti. Distinzione tra vaccinati e non vaccinati alle medie e superiori. Per i più piccoli, quarantena per la classe al primo caso.

 

“C’è stata una discussione articolata e serena, che si è conclusa all’unanimità: la scelta di fondo è che si torna ad una scuola in presenza e in sicurezza”, ha spiegato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.

 

  • Per i bambini da 0 a 6 anni, cioè per le scuole dell’infanzia e asili nido, la quarantena scatta al primo caso di positività nel gruppo/sezione. La misura dura 10 giorni

 

  • Nelle scuole primarie (elementari) sono previste invece diverse casistiche: 1) in presenza di un caso di positività nella classe, si applica la sorveglianza con test antigenico rapido o molecolare da svolgersi al momento della conoscenza del caso di positività e da ripetersi dopo 5 giorni 2) in presenza di almeno due casi di positività nella classe, si applica alla medesima la Dad per la durata di 10 giorni

 

  • Nella scuola secondaria di primo e secondo grado (medie, licei, istituti tecnici ecc.) con un positivo è prevista l’autosorveglianza per tutta la classe e l’uso delle mascherine Ffp2. Con 2 casi scatta una distinzione: per chi ha fatto 2 dosi di vaccino o è guarito da più di 120 giorni e non ha il booster si applica la Dad (10 giorni), mentre gli altri proseguono in classe (con l’autosorveglianza). Tutta la classe andrà in Dad per 10 giorni se ci sono 3 positivi nella stessa classe (non 4, come scritto in una bozza circolata il 5 gennaio)

“Fare la distinzione tra vaccinati e non vaccinati è una misura discriminatoria tra gli studenti”. Questo il commento del presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli, sul decreto. “Avrei preferito qualcosa di diverso – aggiunge -. È giusto e corretto, invece, distinguere in base all’età, perché a fasce diverse corrispondono situazioni vaccinali diverse”

 

Redazione

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